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Don Orione, vero generale degli eserciti angelici e umani

Semplice sacerdote di umile famiglia come Don Bosco – di cui fu allievo –Don  Orione stupì il mondo con la sua santità, il suo zelo apostolico, le sue innumerevoli opere

 

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 Redazione (13/03/2023 12:51, Gaudium Press)  Don Orione, semplice sacerdote, ha lasciato un ricordo indelebile per la sua santità, il suo zelo apostolico, le  innumerevoli opere a favore dei bambini poveri e di ogni genere di persone bisognose.

Il motto da lui adottato, “Rinnovare tutto in Cristo”, si è storicamente trasformato in “Rinnovare tutto nella Chiesa”; e, in termini di azione, può anche essere formulato come: “Rinnovare tutto nella carità”.

Come il Divino Maestro, “andava per il mondo facendo del bene” e, quando giunse l’ora di presentarsi al Giudice supremo, si abbandonò serenamente a Dio, lasciando uscire dalle sue labbra queste parole piene di gioia e di speranza: “Gesù, Gesù, io vengo!

“Faremo di lui un generale!”

Luigi Orione nacque il 23 giugno 1872, a Pontecurone, una cittadina del Nord Italia, in una dependance della casa di campagna del ministro Urbano Rattazzi, di cui i coniugi Vittorio e Carolina Orione erano portinai.

Il Ministro amava intrattenersi con familiarità con i suoi dipendenti e una volta, prendendo in braccio il piccolo Luigi, disse al padre: “Ne faremo un generale!” Questa promessa – una semplice gentilezza da parte dell’illustre statista – fu realmente mantenuta, perché il Re dei Re in persona aveva deciso: “Farò di questo bambino un grande generale!”.

L’infanzia di Luigi Orione si può riassumere in poche parole: povertà, lavoro, pietà e, soprattutto, una grande vocazione.

Dal 1886 al 1889 studiò presso l’Oratorio Salesiano di Valdocco, da dove partì per entrare nel Seminario diocesano di Tortona. Ancora seminarista, iniziò a dedicarsi ad opere a favore dei più bisognosi, facendo parte della Società di Mutuo Soccorso di San Marciano e delle Conferenze Vincenziane. Nel luglio 1892, seguendo le orme di Don Bosco, aprì il suo primo Oratorio, un centro di educazione cristiana e di ricreazione per i bambini poveri.

Fondazione della prima scuola

Al suo ardente zelo, questo sembrava troppo poco, così, l’anno successivo, fondò un collegio per giovani di famiglie povere:  all’epoca era solo un seminarista di 21 anni e senza alcuna risorsa finanziaria!

Ma la Divina Provvidenza non abbandona le anime che ha scelto per realizzare grandi opere. Contrattando l’affitto per l’edificio destinato alla scuola, il padrone di casa pretendeva l’affitto anticipato, per tutto il  primo anno, di 400 lire. Orione non aveva un soldo a disposizione, ma rassicurò l’uomo: “La Provvidenza risolverà”.

Da lì si mosse, diretto alla Cattedrale. Durante il tragitto fu fermato da una vecchietta:

– Dove vai, Orione?

– Sto aprendo una scuola”, rispose.

– Che bello! Posso iscrivere mio nipote alla tua scuola? Quanto mi fai pagare?

– Paga quello che ti puoi permettere.

– Ho 400 lire che ho risparmiato per l’istruzione di mio nipote… Bastano per quanto tempo?

– 400 lire! Tuo nipote potrà stare a scuola per tutto il tempo dei suoi studi! – esclamò Don Orione.

Ritornato immediatamente indietro, dette al padrone di casa la somma richiesta per il primo anno di affitto. Iniziò così questa grande opera che in meno di mezzo secolo diffuse i suoi benefici in innumerevoli Paesi.

Ordinato sacerdote, iniziò a formare il suo “esercito”.

Il 13 aprile 1895, Don Orione fu ordinato sacerdote e lo stesso giorno consegnò l’abito clericale a sei alunni del suo collegio che avevano la vocazione sacerdotale. In breve tempo aprì nuove scuole a Mornico, Noto, San Remo e Roma.

Monsignor Orione aveva, infatti, preziose doti di generale. Ben presto unì a sé i sacerdoti e i seminaristi che, sotto il suo comando, costituirono il primo nucleo di una fiorente famiglia religiosa: la Piccola Opera della Divina Provvidenza.

Nel marzo del 1903, il vescovo Igino Bandi diede l’approvazione canonica alla nuova Congregazione, che si proponeva di “operare per avvicinare i piccoli, i poveri e il popolo alla Chiesa e al Papa, attraverso le opere di carità”. Oltre ai consueti tre voti – povertà, obbedienza e castità – l’amore degli Orioniti per la Cattedra di Pietro li portò a desiderare un quarto voto: quello di “speciale fedeltà al Papa”.

Col tempo emersero nuovi rami della Famiglia Orionina: oltre ai sacerdoti, le religiose, gli eremiti della Divina Provvidenza. Seguirono poi le Piccole Suore Missionarie della Carità, alle quali si associarono le Adoratrici Sacramentine e, qualche tempo dopo, le Suore Contemplative di Gesù Crocifisso.

Don Orione organizzò anche vari gruppi di laici di ambo i sessi, che in seguito formarono l’Istituto Secolare Orionino (ISO) e l’ampia gamma di associazioni del Movimento Laicale Orionino (OLM).

Un cuore che voleva abbracciare il mondo intero.

Dopo la prima Grande Guerra (1914-1918), si moltiplicarono scuole, collegi, colonie agricole, opere caritative e sociali.

Tra le tante opere, le più note erano i “Piccoli Cottolenghi“, istituti situati nelle periferie delle grandi città per accogliere i più bisognosi e abbandonati.

Lo zelo apostolico di Mons. Orione si manifestò presto con l’invio di missionari in Brasile, Argentina, Uruguay, Cile, Palestina, Polonia, Stati Uniti, Inghilterra e Albania. Tutto questo fino al 1936.

Oltre ad essere un grande predicatore, Mons. Orione fu un grande confessore, organizzatore di pellegrinaggi e missioni popolari. Grande devoto della Madonna, diffuse in tanti modi la devozione mariana.

Nel corso della sua vita, Mons. Orione ricevette dimostrazioni di stima e fiducia da parte di Papi e autorità civili, che gli affidarono missioni importanti e delicate, in situazioni di difficili rapporti tra Chiesa e società civile.

Nel 1940, con la sua opera sparsa in vari continenti, don Orione fu colpito da una grave malattia cardiaca e fu costretto a sottoporsi a cure mediche. Ma appena tre giorni dopo morì serenamente, pronunciando queste brevi parole: “Gesù, Gesù, vado”.

Il suo corpo fu sepolto nella cripta del Santuario della Guardia e ritrovato intatto 25 anni dopo, nel 1965. Giovanni Paolo II lo dichiarò beato nel 1980 e lo canonizzò nel 2004.

 

Di Monsenhor João Clá Dias, EP

 

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