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Festa del Battesimo del Signore

La festa del Battesimo del Signore chiude il periodo natalizio. Volendo condurre le anime verso il Salvatore, Giovanni annunciò il vero significato del suo battesimo. 

Festa do batismo do senhor

   Redazione (09/01/2024 14:33, Gaudium Press) Agli albori del cristianesimo, fino al IV secolo, la Chiesa contemplava tre manifestazioni della divinità di Nostro Signore, riunite nella solennità dell’Epifania: l’adorazione dei Magi, il Battesimo nel Giordano e la conversione dell’acqua in vino alle Nozze di Cana, il suo primo miracolo pubblico.

Questa solennità era considerata la rivelazione di Gesù ai gentili, mentre il Natale era considerato una festa più indicata per gli ebrei. Se questi ultimi attendevano la venuta di un Messia uomo e lo accolsero nella mangiatoia di Betlemme, i Gentili – come ci mostra l’adorazione dei Magi – aspettavano un Dio Salvatore.

Quella stessa divinità che si era rivelata ai Re d’Oriente diventerà molto più conosciuta nell’episodio del Battesimo di Cristo, anche se si era già manifestata in precedenza, su richiesta della Madonna, a Cana.

La commemorazione dei tre eventi in un’unica occasione era molto solenne e ancora oggi conserviamo nella liturgia alcuni elementi di queste grandi celebrazioni.

Tale è la festa del Battesimo del Signore, che ricordiamo nel Vangelo scelto per chiudere il tempo natalizio.

San Giovanni Battista

Questo evento è strettamente legato alla persona del Precursore, San Giovanni Battista, perché fu chiamato a preparare le anime alla venuta del Messia, che, dopo aver ricevuto il Battesimo, iniziò la sua vita pubblica.

Il Precursore irrompe nella scena, con grande sorpresa di tutti, vestito in modo diverso dagli usi dell’epoca: una pelle di cammello e una cintura rustica. Il suo cibo si limitava a locuste e miele selvatico, il che sta a indicare che era un uomo dedito alla penitenza.

Erano passati centinaia di anni senza che in Israele apparisse un profeta capace di scuotere il popolo. “Giovanni parlava solo del Cielo, del Regno dei Cieli e dei castighi dell’Inferno”.

Con questa singolare forma di predicazione scuoteva le coscienze, in forte contrasto con l’immagine di apatia e indifferenza dei Giudei prima della sua comparsa e indispettiva il Sinedrio, artefice di questa situazione.

Il popolo, colpito dall’autorità morale di San Giovanni, cominciò presto a chiedersi se non fosse lui stesso il Messia, tanto atteso dalle anime rette. La risposta negativa del Precursore, meticoloso restauratore della figura di Nostro Signore Gesù Cristo, fu immediata.

Giovanni predicava la penitenza insieme al battesimo per incitare gli uomini alla virtù. Desideroso di indirizzare le anime verso il Salvatore, Giovanni annunciò presto il vero significato del suo battesimo e il dono incomparabilmente più grande che sarebbe stato portato dal Sacramento istituito da Gesù qualche tempo dopo.

In effetti, egli predicò un battesimo che, secondo San Tommaso, era a metà strada tra quello degli ebrei e il battesimo sacramentale.

Rendiamo grazie a Dio!

La festa del Battesimo del Signore deve riempirci di speranza e di santa gioia, perché ci mostra il potere rigenerante del perdono e della misericordia divina, su cui dobbiamo fare affidamento in ogni circostanza della nostra vita.

Per quanto grave possa essere la nostra situazione, se sappiamo avere fede e rimanere retti nell’osservanza dei santi Comandamenti, non ci sarà una soluzione  per tutto, ma “nulla è impossibile a Dio” (Lc 1,37).

Siamo grati a nostro Signore per tutto ciò che ha fatto per noi. Con il Battesimo, Gesù ha iniziato la sua vita pubblica e, con questa celebrazione, la liturgia segna l’inizio del Tempo Ordinario, che considererà l’intera missione del Divino Maestro, accompagnandolo nella sua predicazione e nelle sue manifestazioni durante le varie letture liturgiche dell’anno.

Chiediamo a Nostro Signore la profusione di grazie che ci permettano di varcare – al termine del nostro pellegrinaggio terreno – le porte del cielo che Egli ha aperto per noi in questo giorno, il “Battesimo di Gesù”.

Mons. João Scognamiglio Clá Dias, EP

Testo tratto, con adattamenti, dalla Rivista Araldi del Vangelo n.133, gennaio 2013

 

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