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Gerusalemme: vandalismi contro la Sala del Cenacolo

Dall’inizio dell’anno gli atti di vandalismo e gli attacchi contro i cristiani e le istituzioni cristiane a Gerusalemme sono aumentati considerevolmente.

janela cenaculo

Redazione (20/06/2023 16:24, Gaudium Press) Un altro grave atto di vandalismo in un sito cristiano di Terra Santa. Questa volta il bersaglio è stato il Cenacolo sul Monte Sion a Gerusalemme, che fa parte del complesso della Tomba di Davide. Un ebreo israeliano ha lanciato pietre contro le storiche vetrate, rompendole prima che una guardia di sicurezza che si trovava sul posto riuscisse a fermarlo.

Secondo il Tribunale distrettuale di Gerusalemme, il trentenne sospettato , noto alla polizia, è stato rilasciato a condizione che non si avvicini alla Città Vecchia di Gerusalemme per 30 giorni. Il sospettato ha negato le accuse, ma secondo quanto riportato dal Jerusalem Post, avrebbe agito sotto l’effetto dell’alcol. Le chiese non hanno ancora riportato alcun commento all’incidente.

La sala, in latino Coenaculum, è considerata il luogo in cui Gesù celebrò l’Ultima Cena con i suoi discepoli la notte prima della crocifissione e dove, secondo la tradizione biblica, avvenne la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli a Pentecoste.

Le prime tracce strutturali risalgono all’epoca dell’ormai distrutta basilica di Hagia Sion (V secolo). Nel 1333, il santuario in rovina fu affidato ai Francescani, e a metà del XVI secolo, i musulmani trasformarono la sala in una moschea.

Dal 1948, dopo la guerra arabo-ebraica, il sito è amministrato dal Ministero della Religione e del Turismo di Israele. Ufficialmente, il Cenacolo non è né una chiesa, né una sinagoga, né una moschea. Sebbene i visitatori abbiano libero accesso per le visite, i momenti di preghiera sono consentiti solo in casi eccezionali.

I rappresentanti cristiani lamentano il forte aumento di atti di vandalismo e di attacchi contro i cristiani e le istituzioni cristiane o i simboli che rappresentano il cristianesimo, come monasteri, chiese e croci, soprattutto a Gerusalemme; e persino  ebrei che sputano sui chierici cristiani.

Essi vedono un collegamento tra la crescente violenza e la direzione del nuovo governo israeliano. In effetti, i vertici della Chiesa hanno ripetutamente chiesto alle autorità israeliane di porre fine  ai “crimini d’odio”, ma non è ancora successo nulla.

Fonti della Chiesa affermano che la polizia non tratta la situazione con sufficiente serietà e attenzione. Comunque solo una piccola percentuale di incidenti viene denunciata alla polizia. Secondo l’abate Nicodemus Schnabel, nel 2023, nella sola Gerusalemme,  si sono già verificati sette episodi di violenza anticristiana.

 

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