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Il Papa: “La vita spirituale del cristiano è una lotta”

 “L’unzione catecumenale è priva di odore e annuncia simbolicamente che la vita è una lotta. Questo fa capire che i cristiani non sono esenti da questa lotta e che devono combattere”, ha spiegato.

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Foto: Media Vaticani

Redazione (04/01/2024 17:32, Gaudium Press) Nella mattinata di mercoledì 3 gennaio, durante la prima Udienza Generale dell’anno, Papa Francesco ha proseguito la riflessione su vizi e virtù iniziata la settimana scorsa. La catechesi, tenutasi nell’Aula Paolo VI in Vaticano, si è concentrata sul tema del “Combattimento spirituale”.

La vita è una lotta e il cristiano deve combattere

Il Papa ha iniziato la catechesi parlando della lotta spirituale dei cristiani. Secondo lui, “la vita spirituale del cristiano non è pacifica, lineare e priva di sfide, ma, al contrario, richiede una lotta continua. La lotta cristiana per conservare la Fede e per arricchire il dono della Fede in noi”.

E questo, secondo il Pontefice, è reso evidente dalla prima unzione che ogni cristiano riceve nel sacramento del Battesimo. “L’unzione catecumenale è inodore e annuncia simbolicamente che la vita è una lotta. È subito chiaro che il cristiano non è esente dalla lotta, ma deve lottare”, ha spiegato.

Sopprimi le tentazioni e nessuno si salverà

Ricordando un adagio attribuito a Sant’Antonio, che dice “sopprimi le tentazioni e nessuno si salverà”, Francesco ha assicurato che i santi non erano liberi dalle tentazioni, ma erano persone consapevoli “che le seduzioni del male compaiono ripetutamente nella vita, per essere smascherate e respinte”.

Ha poi avvertito che “tutti siamo tentati e dobbiamo lottare per non cadere in queste tentazioni”, inoltre “nessuno di noi è in regola e se qualcuno di noi sta in regola, vuol dire che sta sognando. In ognuno di noi ci sono molte cose da correggere e anche da tenere d’occhio. Siamo tutti peccatori e un po’ di introspezione, un po’ di introversione ci farà bene”.

Dobbiamo tutti chiedere a Dio la grazia di riconoscerci come poveri peccatori, bisognosi di conversione, conservando nel cuore la fiducia che nessun peccato è troppo grande per l’infinita misericordia di Dio Padre”. Questa è la lezione fondamentale che Gesù ci dà”, ha sottolineato.

Gesù non dimentica mai di perdonare

Infine, il Papa ha sottolineato che non dobbiamo dimenticare che Gesù non ci lascia mai soli. “Gesù è con noi per aiutarci, per proteggerci e per aiutarci a rialzarci dopo il peccato. Gesù perdona tutto. È venuto per perdonare, per salvare. Gesù vuole solo che il nostro cuore sia aperto. Non dimentica mai di perdonare. Siamo noi che spesso perdiamo la capacità di chiedere perdono”.

Concludendo la sua riflessione, Francesco ha invitato i fedeli a ritrovare la capacità di chiedere perdono. “Ognuno di noi ha molte cose per cui chiedere perdono. Ognuno di noi pensi e parli a Gesù di questo: Signore, ho bisogno che tu non ti allontani da me, ho bisogno che tu mi perdoni. Signore, sono un peccatore, un peccatore, ma ti prego di non voltarmi le spalle. Questa sarebbe una bella preghiera per Gesù oggi: Signore, non allontanarti da me”. (EPC)

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