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Il vescovo Alvarez non è in un resort, ma in una cella di “ El Infiernillo”

Si chiama El Infiernillo perché il sole splende tutto il giorno e le temperature superano i 40 gradi durante il giorno

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Redazione (20/05/2023 16:28, Gaudium Press) Nonostante lo spettacolo per i media ‘ingenui’ offerto dalla dittatura Ortega il 25 marzo, nel tentativo di mostrare il vescovo di Matagalpa detenuto ma molto ben curato, nel carcere “Modelo” di Managua, la reale situazione carceraria del prelato sta venendo alla luce, e non è affatto confortevole, né per il vescovo Rolando Álvarez, né per la dittatura Ortega.

Articulo66.com riporta ora che il vescovo incarcerato si trova effettivamente nel sistema penitenziario Jorge Navarro, noto come La Modelo, ma nel modulo di massima sicurezza noto come “El Infiernillo”, dove possono essere detenuti 300 prigionieri in 156 celle.

La cella del vescovo Álvarez è di tre metri per tre, con due brande e un buco per i bisogni fisiologici.

È chiamata El Infiernillo per “la posizione delle celle, disposte da nord a sud, che ricevono il sole tutto il giorno e non hanno spazio per far circolare l’aria. C’è un caldo soffocante di oltre 40 gradi centigradi, secondo i detenuti che vi sono stati”, come riferisce una fonte.

Monsignor Alvarez è sorvegliato 24 ore su 24 e la sua cella viene perquisita ogni giorno per “impedire qualsiasi comunicazione con gli altri detenuti”, per cui si può dire che rimanga in isolamento.

Nel frattempo, riceve alcune attenzioni insolite. Riceve cure mediche due volte al giorno e la sua famiglia può fargli recapitare dei pacchi. Gli viene permesso di fare attività al” sole”, ma gli vengono scattate costantemente fotografie, quindi si può anche dire che la sua privacy sia praticamente inesistente.

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