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La Madre del Buon Consiglio attraversò l’Adriatico e si fece conforto di tutti

 Una versione breve ma completa della meravigliosa storia dell’affresco della Madonna sospesa nell’aria che si trova in un bellissimo paesino d’Italia.

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Redazione (27/04/2024 16:41, Gaudium Press) Si festeggia il 26 aprile la festa della Madonna del Buon Consiglio, una straordinaria invocazione della Madonna non così conosciuta come meriterebbe.

Di seguito riportiamo una versione sintetica della storia di questo meraviglioso titolo – utilizzando i testi di Sr Carmela Werner, EP, per appassionarci a questo appellativo della Madonna:

Nelle lontane terre dell’Albania, al di là dell’Adriatico, si trova la piccola città di Scutari. Costruita su una ripida collina ai piedi della quale scorrono i fiumi Drina e Bojana, fin dal XIII secolo possedeva un tesoro prezioso: la bellissima immagine di “Santa Maria di Scutari”. Il santuario che la ospitava era la meta di pellegrinaggio più frequentata del Paese, un importante punto di riferimento per gli albanesi per le grazie e la consolazione spirituale.

L’immagine è un dipinto su un sottile strato di stucco, largo 31 cm e lungo 42,5 cm. Un velo di mistero e di miracolo avvolge le origini del sacro affresco: non si sa quando e da chi sia stato dipinto.

Intimità e unione dell’anima

Il dipinto raffigura la Vergine Santissima che con ineffabile affetto materno accoglie tra le sue braccia il Bambino Gesù sotto un semplice arcobaleno. I colori sono tenui e i tratti dei volti mirabili.

A metà del XIV secolo, l’Albania attraversava un periodo di grande difficoltà. Dopo essere stata contesa per secoli tra popoli vicini, fu invasa dal potente impero turco.

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Scanderberg

Senza una struttura militare in grado di opporsi al potente avversario, il popolo pregò con angoscia, affidandosi all’aiuto del cielo. La risposta a queste preghiere non tardò ad arrivare: un uomo di Dio, di nobile lignaggio e devoto a Maria, emerse nell’emergenza, deciso a combattere per la Patrona e per la libertà del suo Paese. Il suo nome era Giovanni Castriota, in albanese Scanderbeg.

A costo di immensi sforzi bellici, riuscì a mantenere l’unità e la fede del suo popolo. Le cronache del suo tempo esaltano le sue imprese e quelle dei coraggiosi albanesi che combatterono al suo fianco, spronati dal suo ardore. Amava l’immagine di “Santa Maria di Scutari”.

Tuttavia… dopo 23 anni di combattimenti, Scanderbeg fu portato via da questa vita. La perdita del pio condottiero fu irreparabile.

Tutti sentivano che la sconfitta era vicina. Il popolo si trovò di fronte alla tragica scelta di abbandonare la propria patria o di sottomettersi alla schiavitù turca.

Avvolto da una nube di luce

In questa situazione di perplessità, la Vergine dell’affresco apparve in sogno a due coraggiosi soldati di Scanderbeg, di nome Georgis e De Sclavis, per ordinare loro di seguirla in un lungo viaggio.

Una mattina, mentre entrambi erano in preghiera davanti all’immagine, assistettero a un evento meraviglioso.

L’affresco si staccò dalla parete e, portato dagli angeli, avvolto da una nuvola bianca e luminosa, uscì dolcemente fuori. Stupiti, seguirono la Vergine che avanzava nel cielo di Scutari. Quando si resero conto di essere sulle rive dell’Adriatico, avevano percorso trenta chilometri senza avvertire alcuna stanchezza! Sempre circondata dalla nuvola bianca, l’immagine miracolosa avanzava verso il mare.

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Perplessi, Georgis e De Sclavis non volevano lasciarla; e poi videro, stupiti ed euforici, che sotto i loro piedi le acque si trasformavano in solidi diamanti, tornando allo stato liquido dopo il loro passaggio. Come San Pietro sul lago di Genezaret, questi due uomini camminarono sull’Adriatico guidati dalla stessa “Stella del Mare”.

Senza sapere per quanto tempo avessero camminato, né quanti chilometri si fossero lasciati alle spalle, dopo un po’ i soldati videro nuovi lidi: erano sulla penisola italiana!

Ma dov’era Santa Maria di Scutari? Guardavano da una parte all’altra, sentivano una lingua diversa, percepivano un’atmosfera così diversa dall’Albania della loro anima, ma non vedevano più la Signora della nube luminosa, che era scomparsa. Era scomparsa – che grande prova! Iniziarono così una ricerca instancabile.

Petruccia, una donna di fede

Nello stesso periodo, nella cittadina di Genazzano, non lontano da Roma, viveva una pia vedova di nome Petruccia di Nocera, ormai ottuagenaria, terziaria dell’ordine agostiniano, la cui modesta rendita  le era appena sufficiente per vivere.

Aveva ricevuto dallo Spirito Santo la seguente rivelazione: “Maria Santissima, nella sua immagine di Scutari, vuole lasciare l’Albania”.

Se la comunicazione soprannaturale la sorprese, fu ancora più stupita di ricevere dalla Madonna stessa l’ordine esplicito di erigere il tempio che avrebbe accolto il suo affresco, nonché la promessa di essere aiutata a tempo debito.

Così Petruccia iniziò la costruzione della chiesetta. Impiegò tutte le sue risorse… che finirono quando le pareti erano alte solo un metro. Gli abitanti scettici del piccolo paese fecero della vedova un bersaglio di scherno e sarcasmo, chiamandola pazza, visionaria, avventata e antiquata. Ma lei affrontò con fiducia questa prova, proprio come Noè, che fu deriso da tutti mentre costruiva l’arca.

“Un miracolo! Un miracolo!”.

Era il 25 aprile 1467, festa di San Marco, patrono di Genazzano.

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Alle due del pomeriggio, Petruccia si incamminò verso la chiesa, passando davanti all’animata fiera dove si offriva di tutto, dalle stoffe di Genova e Venezia a un elisir di eterna giovinezza o a un liquore “potentissimo” contro ogni tipo di febbre.

In mezzo al frastuono, la gente udì una melodia di singolare bellezza provenire dal cielo. Si fece silenzio. Tutti si accorsero che la musica proveniva da una nuvoletta bianca, così luminosa da offuscare i raggi stessi del sole, che scendeva gradualmente verso la parete incompiuta di una cappella laterale. La folla accorse stupita, occupò il piccolo spazio e guardò la nuvola dissolversi.

Lì, sospeso nell’aria, senza alcun supporto visibile, c’era il sacro affresco della Madonna del Buon Consiglio. “Che gioia per Petruccia e che consolazione per Georgis e De Sclavis quando riuscirono ad arrivarci! Il progetto superiore della costruzione iniziata fu confermato, e a Genazzano iniziò una lunga e ininterrotta processione di miracoli e di grazie operate dalla Vergine.

Appena Papa Paolo II venne a conoscenza dei fatti, inviò due prelati di fiducia a indagare.

Essi confermarono la veridicità di quanto raccontato e assistettero quotidianamente a innumerevoli guarigioni, conversioni e prodigi compiuti dalla Madre del Buon Consiglio. Nei primi 110 giorni dall’arrivo, furono registrati 161 miracoli.

Grandi devoti

Tra i suoi grandi devoti ci sono i Papi Pio V, Leone XIII – che introdusse la Madre del Buon Consiglio nelle litanie lauretane -, Pio X, Paolo VI e Giovanni Paolo II; e anche numerosi santi come San Paolo della Croce, San Giovanni Bosco, Sant’Alfonso Liguori e San Luigi Orione. Nello stesso Santuario di Genazzano si può venerare il corpo incorrotto del Beato Stefano Bellesini, uno dei suoi parroci, grande divulgatore della devozione alla Madre del Buon Consiglio.

L’affresco dà l’impressione di essere stato dipinto solo pochi giorni fa, anche se lo si guarda da vicino. Nel frattempo, è rimasto sulla parete di una cappella laterale della chiesa per 535 anni. Inoltre, secondo i documenti, è rimasto sospeso in aria per tutto questo tempo!

 

 

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