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Monica Capasso “ex tossicodipendente, oggi mamma e testimone che la vita è un dono nonostante la malattia rara ..”

La storia di una mamma che ha abbracciato la sua croce con coraggio.

Monica Capasso Libro

 

Rita Sberna (16.03.2022 12:36, Gaudium Press) Si chiama Monica Capasso è mamma di due ragazzini di 12 e 14 anni, è affetta da una rarissima malattia polmonare che colpisce una donna su uno-due milioni di persone il che registra pochi casi al mondo.

Questa malattia non conosce cura, anzi porta ad un peggioramento progressivo che le potrà causare un’insufficienza respiratoria.

Monica nonostante tutto ha voglia di testimoniare e di dire a tutti che la vita è un dono nonostante le grandi fatiche e le salite difficili da percorrere.

La malattia rara

Inizia ad ammalarsi dopo la sua seconda gravidanza, in quell’occasione sono cominciati i primi sintomi, la mattina quando Monica si svegliava notava una stanchezza molto strana. Inizia ad avere un forte affanno, a non avere molta energia fisica. Nello stesso anno, inizia a presentare una tosse stizzosa e la comparsa, spesso, di febbre.

Parlando con il medico curante, si sentì dire che era questione di stress e di attacchi di panico così prescrivendogli degli ansiolitici la situazione peggiorò e venne ricoverata in ospedale.

Fu in quell’occasione attraverso una TAC che i medici si accorsero che c’era qualcosa di grave ai polmoni. I medici inizialmente pensavano che avevano davanti una persona fumatrice, invece Monica non aveva mai fumato una sigaretta in vita sua.

Una volta ricoverata in ospedale le fu fatta inizialmente una diagnosi errata, alla fine la diagnosi esatta fu: MALATTIA RARA E DEGENERATIVA SENZA CURA.

 

Il passato da tossicodipendente e l’incontro con la comunità cenacolo

Il passato di Monica è stato tanto travagliato, è entrata a far parte di un gruppo di amicizie sbagliate, attraverso le quali ha iniziato a far uso di stupefacenti. Monica proveniva da una famiglia in cui non c’era stato mai tanto amore e questo le ha causato dei vuoti interiori, così la solitudine e la droga l’hanno illusa di essere la soluzione per riempire quei vuoti.

Tante volte ha cercato di disintossicarsi senza riuscirci, fino a che un giorno, una persona di famiglia le propose di partecipare ad un incontro di preghiera con padre Emiliano Tardif.

Monica accettò e si trovò a quell’incontro in un campo sportivo con migliaia di persone, in quel momento Gesù Eucarestia stava girando in mezzo alle persone tramite il sacerdote che invitava le persone a chiedere a Gesù una grazia. Monica in quel momento ha chiesto aiuto a Gesù affinchè l’aiutasse a liberarla dalla droga. Il sacerdote in mezzo a migliaia di persone disse che Gesù in quel momento stava liberando una ragazza dalla dipendenza della droga e Monica in mezzo a venti mila persone, non ebbe alcun dubbio che quelle parole erano per lei.

Dopo neanche una settimana le proposero di entrare in Comunità Cenacolo attraverso anche la conoscenza di Madre Elvira. E’ proprio in comunità cenacolo che Monica grazie alla preghiera e alle tante adorazioni ha incontrato la fede.

 

Oggi Monica è un punto di riferimento per molti ammalati che le scrivono. Anche Papa Francesco le ha scritto.  

Ha scritto un libro “VIVA OGNI GIORNO, con la prefazione della comunità Cenacolo (di don Stefano) per l’edizioni san Paolo.

Attraverso il suo libro Monica vuole lasciare un ricordo ai suoi figli, ma soprattutto desidera essere speranza per chi soffre e lotta ogni giorno contro ogni speranza.

 

“Vorrei fare un appello alle case farmaceutiche – ha detto Monica in un’intervista a Cristiani Today – vorrei dire alla ricerca di andare avanti, di non fermarsi e di continuare ad aiutare gli ammalati, di aiutarci a vivere e di trovare un farmaco salva vita che ci possa guarire da queste malattie rare.”

 

 

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