Non giudicate, per non essere giudicati
21 GIUGNO 2021 LUNEDÌ
SAN LUIGI GONZAGA, RELIGIOSO – MEMORIA
Mt 7,1-5
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: “Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nel tuo occhio c’è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».
Commento:
Come si fa a togliere prima di tutto la trave dal proprio occhio?
***
L’orgoglio umano è terribile. Ci fa sentire superiori agli altri e perciò, si cade spesso nel peccato della critica ingiustificata e della mormorazione. Com’è facile accorgersi di un difettino dell’altro, mentre com’è difficile vedere i nostri grandi difetti! Il Nostro amato ispiratore, il Prof. Plinio Correa de Oliveira diceva sempre che il nostro peggiore nemico siamo noi stessi.
Il rimedio dell’orgoglio è l’umiltà . Capire che il nostro primo dovere è perfezionare noi stessi davanti a Dio e al prossimo. Per realizzare tale missione bisogna che ci adoperiamo nell’opera della nostra santificazione e nessuno diventa santo se non scopre i propri difetti, se non li detesta, se non li combatte accanitamente. Senza trascurare l’ausilio della grazia, indispensabile, che si ottiene mediante alla preghiera insistente.
Se ci compenetriamo in queste verità , allora diventiamo al contempo più misericordiosi verso il prossimo, e davanti ai suoi difetti cerchiamo di dargli una mano con la preghiera e con la correzione fraterna e però, mai torneremo a giudicare come se noi fossimo i rappresentanti della legge, quando invece non siamo altro che niente e miseria.
Per chi intraprende l’onorevole e indispensabile combattimento dell’umiltà c’è un grande premio, quello di vedersi non per opera propria, ma per grazia di Dio, elevato alla vetta della santa montagna della contemplazione. L’umile perciò è gioioso e compassionevole, tutto il contrario dell’ipocrisia censurata da Gesù nel brano odierno.
lascia il tuo commento