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Polemiche sulla nomina del nuovo prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede

Sabato 1 luglio Papa Francesco ha nominato l’arcivescovo argentino Victor Manuel Fernandez prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede e infuriano le polemiche

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Foto: Notizie dal Vaticano

Redazione (04/07/2023 13:58, Gaudium Press) Suscita molte polemiche la nomina dell’attuale arcivescovo di La Plata, l’argentino Víctor Manuel Fernández, a nuovo prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, in sostituzione del cardinale Ladaria Ferrer.

Il nuovo prefetto – ora incaricato di custodire il Deposito della Fede – è stato indicato come il ghostwriter dell’Esortazione apostolica Amoris Laetitia, che per molti rompe con la Tradizione cattolica aprendo in pratica le porte della comunione sacramentale a persone che sono in un’unione non benedetta dalla Chiesa.

Qualche tempo fa, una delle sue opere, Guariscimi con la tua bocca. L’arte di baciare, pubblicata nel 1995, ha suscitato qualche clamore. Si tratta di una ricerca su questo sorprendente e curioso argomento, da parte di un sacerdote, che consisteva in interviste con persone “che hanno una grande esperienza in materia”, e anche con “molti giovani che imparano a baciare a modo loro”, come spiega lo stesso autore.

La lettera del Papa

Tuttavia, il fulcro del dibattito odierno sulla nomina di questo ex rettore dell’Università Cattolica Argentina si trova nelle righe della lettera indirizzata a Mons. Fernandez dal Papa in occasione della sua nomina.

In essa, Francesco affida al nuovo prefetto il compito di “custodire l’insegnamento che scaturisce dalla fede”, e gli chiede di evitare “i metodi immorali” usati da questo Dicastero in “altri tempi”.

Questa nomina di governo viene fatta dal Papa dopo aver chiesto all’arcivescovo Fernandez che nel suo nuovo ruolo dia “ragione alla nostra speranza, ma non come nemici che additano e condannano”.

È chiaro, però, che le “accuse” e le “condanne” ora deplorate dal Papa sono state una delle principali risorse di questo dicastero, utilizzate costantemente e indefettibilmente dalla successione di prefetti e Papi che hanno ritenuto di custodire in questo modo la Fede lasciata in eredità da Gesù Cristo.

Inoltre, fin dall’Adversus haereses di Sant’Ireneo di Lione, è prassi cattolica non solo proclamare la verità con carità, ma anche avvertire dove si trova l’errore. Questo sembra ora vietato, e non è chiaro se sia considerato anche “immorale”.

Il Pontefice vuole anche evitare nelle nuove linee guida del lavoro di questo dicastero “qualsiasi meccanismo di controllo”, indicando che deve essere privilegiata la crescita di “diverse linee di pensiero filosofico, teologico e pastorale”, che sarebbero armonizzate dallo “Spirito nel rispetto e nell’amore”. Non viene definito come avverrebbe concretamente questa “armonizzazione nello Spirito”.

Un nuovo paradigma di rottura?

Molti sostengono che queste concezioni contraddicono la prassi bimillenaria della Chiesa, la quale, fin dalle sue origini, ha ritenuto che l’esercizio della misericordia di Cristo comprendesse, in sostanza, anche l’ammonimento e la condanna dell’errore quando questo voleva presentarsi sotto vesti cattoliche.

A questo proposito, ad esempio, Infocatolica ha fatto un rapido elenco di note emesse dalla Congregazione per la Dottrina della Fede sotto il lungo governo del cardinale Ratzinger, che, senza perdere il suo carattere misericordioso, affermava il netto rifiuto di dottrine erronee predicate da membri della Chiesa. Evidentemente, queste note non avevano come scopo principale la condanna degli autori di tali dottrine eterodosse, ma il beneficio del Popolo di Dio che da esse poteva essere allontanato da Cristo.

In questo contesto, si sostiene anche che la nomina dell’amico del Pontefice stabilisce un nuovo paradigma di nomine in questi campi; un paradigma che rappresenta una rottura con quello che potrebbe essere definito lo “stile Ratzinger”, che erano i “Guardiani della Fede”. Questa ipotesi è rafforzata dal fatto che, delle undici citazioni presenti nella lettera indirizzata da Francesco a Mons. Fernandez, dieci sono autocitazioni di documenti emessi dal Papa stesso, e solo una è precedente a lui.

Così, alcuni ritengono che l’insieme dei testi dottrinali emanati da questo Dicastero nel corso dei secoli – che in molti casi ha la qualità di magistero pontificio, essendo stati esplicitamente approvati dai Papi – dovrebbe, secondo questo nuovo paradigma, essere gettato nella spazzatura come esempio caratteristico di una metodologia errata, ed essere sostituito ora da una fumosa “ispirazione armonica nello Spirito”, dove potrebbero trovare posto le correnti più disparate e persino l’errore, seguendo la stessa metodologia proposta per il Sinodo sulla sinodalità.

Tuttavia, è difficile che il solo apparire di una rottura con il Magistero precedente non porti molti a sottolineare una rottura con Cristo stesso, come il Figlio di Dio è stato coerentemente interpretato nel corso della storia.

Alcuni analisti fanno anche notare una Excusatio non petita, una “scusa non richiesta” da parte del Pontefice quando, nella lettera all’arcivescovo Fernandez, elenca i titoli che lo qualificherebbero per un così alto incarico, cosa insolita e che incontrerebbe critiche, come quella recentemente espressa dal cardinale Gerhard Müller, che avrebbe incluso l’arcivescovo di La Plata tra i membri di un cerchio magico che circonda il Papa, senza una grande preparazione teologica.

Tuttavia, un incarico così importante di cura della Fede lasciata in eredità da Gesù richiede la saggezza e la competenza di grandi esponenti del passato, come lo stesso Benedetto XVI, l’indimenticabile cardinale Merry del Val o il cardinale Camillo Borghese, che la storia conosce come Papa Paolo V.

Ecco alcuni dei documenti emessi dalla Congregazione per la Dottrina della Fede durante il mandato di Ratzinger, con censure di dottrine errate e chiarimenti sulla vera dottrina:

Notificazione su alcuni scritti del Rev. P. Marciano Vidal, C.S., e di altri scritti. Marciano Vidal, C.Ss.R.

Notificazione sul libro del Rev. P. Jacques Dupuis, S.S. R. Jacques Dupuis, S.J. “Para una Teología Cristiana del Pluralismo Religioso”.

Notifica di alcune pubblicazioni del Prof. Dr. Reinhard Meßner,

Notifica degli scritti e delle attività di Suor Jeannine Gramick, S.N.D. e di Padre Robert Nugent, S.D.S.

Notifica degli scritti di P. Antonio de Mello, S.J.

Notifica dell’opera “Maria e la liberazione umana” di p. Tissa Balasuriya, O.M.I.

Lettera relativa alla sospensione del Prof. Charles Curran dall’insegnamento della teologia.

Notifica del volume “La Chiesa: carisma e potere. Ensaio de Eclesiologia militante” di Padre Leonardo Boff, O.F.M.,

Lettera a padre Edward Schillebeeckx riguardo al suo libro “Kerkelijk Ambt” (“Ministero nella Chiesa”, 1980).

Istruzione su alcuni aspetti della “Teologia della liberazione” – Libertatis Nuntius

(SCM)

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