San Giovanni Damasceno, nobile arabo, pilastro dell’ortodossia
Realizzò una meravigliosa sintesi della dottrina patristica.
San Giovanni Damasceno
Redazione (04/12/2023 14:40, Gaudium Press) Damasco: il suo nome evoca le nebbie e gli splendori dei tempi antichi. Si potrebbe quasi dire che la storia dell’umanità sia legata a questo nome. È la città più antica che sia stata abitata ininterrottamente fino ad oggi.
Questo luogo di leggenda dette i natali a uno dei santi che la Chiesa celebra oggi, San Giovanni Damasceno.
All’epoca di Nostro Signore Gesù Cristo, Damasco faceva parte della Decapoli, un sistema di 10 città alla frontiera orientale dell’Impero Romano, raggruppate in un’unica entità amministrativa. La maggior parte di queste città si trova oggi in Giordania.
Poco dopo la venuta di Gesù, vi era già un buon numero di cristiani, che erano però oggetto di persecuzione. San Paolo lì svolse un fruttuoso apostolato.
San Giovanni nacque da una famiglia aristocratica, di origine araba ma di religione cristiana.
Aveva 30 anni quando entrò nel monastero di San Saba, vicino Gerusalemme.
Poco dopo fu ordinato sacerdote e il patriarca di Gerusalemme lo scelse per predicare sulla tomba di Gesù e in altri templi. Tale era il suo eloquio che fu soprannominato Chrysorrohas (fiume d’oro), che era il nome dato alle acque che provenivano dall’Anti-Libano e che rendevano sempre fresca l’acqua di un’oasi nei pressi di Damasco.
Saldo pilastro dell’ortodossia
Qual è il merito della dottrina di Damasceno, dottore della Chiesa? Egli seppe fondere e sintetizzare la dottrina dei Padri della Chiesa in un insieme di grande bellezza.
La sua influenza giunse fino a San Tommaso e agli Scolastici, assumendo, se non altro, un carattere universale.
Nei suoi scritti – che costituiscono una vasta produzione intellettuale – troviamo la confutazione di molte delle eresie correnti all’epoca, in particolare quelle propagate dagli iconoclasti, il movimento precursore di alcune sette protestanti che manifestavano il loro odio per il culto delle immagini sacre. Ma lottò anche in particolare contro il monofisismo, una dottrina erronea che negava la natura umana di Nostro Signore Gesù Cristo. E anche contro il nestorianesimo, che, contrariamente al primo, negava la sua natura divina. È chiaro che San Giovanni Damasceno fu il pilastro su cui Dio volle sostenere la buona dottrina della sua Chiesa.
San Giovanni Damasceno morì il 4 dicembre 749, all’età di 74 anni. Fu dichiarato Dottore della Chiesa da Leone XIII.
Omelie alla Vergine
Le sue omelie sulla Vergine sono tra i suoi gioielli più belli. Queste omelie hanno anche un carattere apologetico, poiché mostrano come la devozione alla Madonna e le verità che la Chiesa insegna oggi su di Lei affondino le loro radici nei primi tempi del cristianesimo.
Nelle sue omelie troviamo i semi di diversi dogmi mariani successivi. Canta la sua perpetua verginità, la sua divina maternità, ed è un anticipatore del dogma dell’Assunzione, quando dice: “Era giusto che colei che nel parto ha mantenuto intatta la sua verginità conservasse il suo corpo incorrotto dopo la morte. Era giusto che colei che portava nel suo grembo il Creatore incarnato abitasse tra i tabernacoli divini (…) Era giusto che la Madre di Dio possedesse ciò che era del Figlio e che fosse venerata da tutte le creature come Madre e Serva di Dio stesso”.
Con informazioni tratte da un articolo di padre Juan Carlos Casté, EP, in Arautos.org.
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