Gaudium news > Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati;

Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati;

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01 MARZO 2021

LUNEDÌ DELLA II SETTIMANA DI QUARESIMA

Sant’Albino di Angers, Vescovo

Lc 6,36-38

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Commento:

Nostro Signore ci comanda la misericordia. E noi lo imitiamo?

***

Lo stesso Gesù ha giudicato pesantemente i farisei, anche se voleva salvarli. Come mai allora il divieto di giudicare? Bisogna distinguere, alla luce dell’esempio rilasciatoci da Gesù stesso, cosa è un giudizio moralmente condannabile, e cosa è un giudizio pronunciato con carità nella verità, che per ogni discepolo del Signore è addirittura d’obbligo fare.

Il giudizio peccaminoso è quello che si basa su criteri umani diversi dai criteri divini. I farisei giudicavano a loro volta Gesù, ma in modo sbagliato, perché fondavano le loro critiche su argomenti vuoti, falsi, egoistici.

È d’altronde sbagliato emettere sentenze di condanna eterna contro determinate persone per i loro peccati. Oppure giudicare per sempre indegno della nostra amicizia o benevolenza chi ci ha offeso, anche dopo che si sia pentito.

Tuttavia, discernere, distinguere il vizio dalla virtù, il peccato da un’azione buona, il bene dal male, spetta ad ogni cattolico, discepolo del Cristo. E sia il Cristo stesso che gli apostoli ci hanno lasciato esempi numerosi ed eclatanti in questo senso. Ricordiamone solo uno, quello di San Pietro riguardo Anania e Zaffira, raccontatoci negli Atti degli Apostoli. Questi due discepoli hanno mentito al primo Papa e agli Apostoli rassicurandoli di aver lasciato tutti i loro beni alla comunità quando invece ne avevano trattenuta di nascosto una parte. Ebbene, San Pietro, aiutato dallo Spirito Santo, ha capito l’inganno e li ha giudicati. Quello che è successo dopo tutti lo sappiamo, entrambi sono morti sul colpo per l’azione misteriosa dello Spirito Santo.

Dobbiamo inoltre capire questo comando del Signore nel senso di non escludere definitivamente dalla salvezza alcun peccatore. Tale giudizio spetta solo al Signore. E nemmeno escludere per sempre, per motivi di risentimento o di orgoglio, dalla cerchia delle nostre amicizie chi ha peccato contro di noi. In questi casi deve prevalere l’umiltà e la benevolenza.

Dobbiamo, inoltre, essere anche coraggiosi e magnanimi nell’ora di concedere il perdono, così come generosi nel donare noi stessi e cose buone ai nostri fratelli.

Quanto egoismo c’è oggi in giro. Quanta difficoltà nel sacrificare un po’ del nostro tempo per sopportare un amico inopportuno, un congiunto in difficoltà. Quanta pigrizia prima di rinnegare noi stessi per fare la volontà dell’altro, quando essa è in sé buona o indifferente. Quanta tristezza ci invade quando siamo costretti a vivere più per gli altri che per noi stessi. Nostro Signore vuole il contrario! Si tratta di vivere spendendosi con allegria per i prossimi, come ci insegna la preghiera semplice del serafico San Francesco:

OH! MAESTRO, fa ch’io non cerchi tanto:

Ad essere consolato, quanto a consolare.

Ad essere compreso, quanto a comprendere.

Ad essere amato, quanto ad amare,

POICHE’;

Si è: Dando, che si riceve:

Perdonando che si è perdonati;

Morendo che si risuscita a Vita Eterna.

 

 

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