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Una Nazionale di calcio composta da suore e religiose di diverse congregazioni

La Nazionale è affiliata alla Lazio. Il suo fondatore e ct Moreno Buccianti. Intervista a suor Celeste Berardi, una delle religiose “calciatrici”.

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Rita Sberna (17.11.2022 11:13, Gaudium Press) Circa un anno fa il Papa scherzosamente gli aveva detto di non fare le zitellone e di non essere mai bigottone! Credo che questo messaggio sia stato recepito alla grande visto che religiose e suore di varie congregazioni hanno messo in atto la prima Nazionale di calcio, la Sister Football Team. Un idea nata da Moreno Buccianti ex calciatore e già fondatore nel 2005 di una squadra di calciatori.

Abbiamo intervistato una delle suore della squadra, suor Celeste Berardi.

Com’è nata l’idea di fondare una Nazionale di calcio composta da suore?

L’idea è nata quando dopo anni dalla nascita della Nazionale Sacerdoti calcio, il ct Moreno guardando una certa Suor Daniela (Francescana) giocare a calcio, ha avuto la brillante idea di chiedersi “Ma se ci fossero anche suore con la passione per il calcio?” Così tra le sue conoscenze si è reso subito conto che c’erano suore con questa passione in tutta Italia e con il passaparola è arrivato a me e alle mie “suorelline nel pallone”!

Contro chi giocate? Chi sono i vostri avversari?

Giochiamo con chiunque voglia passare un momento di divertimento insieme a noi e condividere la passione per il calcio e la gioia dell’amicizia, ma soprattutto con chi come noi sostiene progetti di solidarietà, e fare del bene. Abbiamo giocato con ragazze di casa-famiglia, con la squadra femminile del carcere di Rebbibia, con la squadra delle Farfalle della ginnastica artistica (campionesse olimpiche), la nazionale italiana curvy, con la squadra dei dipendenti del Vaticano, e abbiamo avuto anche la gioia di giocare allo Stadio Olimpico con la Nazionale italiana attori.

 

Da quante suore è composta la Nazionale e quali congregazioni partecipano?

In questo momento il nostro gruppo è formato all’incirca da una ventina di partecipanti, e cresce con il tempo. Le congregazioni coinvolte sono: Suore Maestre di Santa Dorotea figlie dei Sacri Cuori; Congregazione Suore Domenicane S.Caterina da Siena; Francescane Missionarie del Sacro Cuore; Congregazione Maestre Pie Venerini; Congregazione Pie Discepole del Divin Maestro; Suore passioniste di San Paolo della croce; Congregazione missionarie figlie di san Girolamo emiliani; Cooperatrici pastorali diocesane; Religiose di Maria Immacolata Missionarie Clarettiane (La mia); Laici Associati Francescane Missionarie del Sacro Cuore; Agostiniane della Santissima Annunziata; Pie discepole del Divin maestro; Suore Domenicane del Ss.Rosario di Melegnano ; Fraternità del Carmelo

 

Prima di incontrare la Nazionale hai incontrato la vocazione. Posso chiederti in che modo è arrivata questa chiamata?

La mia vocazione è cresciuta con me, i primi ricordi da quando avevo 4-5 anni; Dio si è rivelato nella semplicità della mia vita da sempre, a piccoli passi, nel dialogo constante con Lui e nella consolazione; senza fare tanto rumore, accompagnandomi nella mia vita. La sua presenza è stata costante nella quotidianità ed io l’ho sempre cercato come Padre e poi con il tempo mi accorgevo sempre di più di essermi innamorata di un Dio che voleva essere Lui stesso mio Sposo; di un Dio che mi cerca in continuazione e fa sentire tutta la fedeltà e la forza del Suo Amore immenso soprattutto quando mi sento più fragile e quando la vita si fa difficile e faticosa. Non ho una storia straordinaria, fatta di effetti speciali, ma Lui ha reso la mia vita ordinaria straordinaria attraverso le piccole cose di ogni giorno. E poi…. per continuare la bellezza del Suo disegno misterioso sulla mia vita, mentre io ho lasciato la mia passione per il calcio con il sogno di far parte di una vera squadra, ecco che arriva la chiamata a rimettere gli scarpini, i pantaloncini e a scendere in campo per vivere questa bellissima iniziativa. E così è un’ulteriore conferma che Dio è grande, e la Sua delicatezza nei nostri confronti è immensa, Lui non toglie nulla, ma ti ama, ti sceglie, ti cerca così come sei con le tue passioni e i tuoi talenti, trova sempre il modo di farli fruttificare.

 

Questa Nazionale è anche un modo originale per trasmettere il Vangelo?

Assolutamente sì, è il nostro primo obbiettivo. Tutto è buono, ogni cosa che possiamo fare o scegliere o trovare nel nostro cammino. Siamo noi che con la nostra vita e la nostra testimonianza possiamo far vedere il volto benevolo di Dio, e lo sport, passione per grandi e piccini, è uno spazio meraviglioso per parlare attraverso il divertimento, la gioia, il sorriso, il gioco di squadra, l’altruismo che Dio è nella gioia, è nell’amicizia, nella costanza e nel non arrendersi mai quando si è stanchi, perché ci sarà sempre qualcuno che ci sosterrà.

 

Qual è l’obiettivo di Sister Football Team?

L’obbiettivo è sicuramente testimoniare quello che nella domanda precedente ho citato, e poi sostenere e sensibilizzare concretamente attraverso la nostra passione per il calcio progetti di solidarietà e beneficenza di vario genere; come per esempio quando all’Olimpico lo scorso maggio con la Nazionale calcio attori abbiamo sostenuto un ospedale pediatrico in Ucraina.

 

 

Quali sono i prossimi progetti che vi riguardano?

Il prossimo 25 novembre “Giornata mondiale della violenza” sulle donne per la seconda edizione, saremo impegnate a partecipare in un torneo per sostenere uno dei tanti progetti su questo tema. Siamo sicure che il Signore traccia il nostro cammino passo dopo passo, e ci conduce Lui a fare del bene con il sorriso e il divertimento dove vorrà. Perché con la nostra mentalità siamo abituati a sentire che il bene si fa solo attraverso il sacrificio e i fioretti. E invece ci siamo trovate insieme alle nostre congregazioni a scoprire che la Chiesa può ed è chiamata a fare del bene soprattutto attraverso il sorriso, il divertimento, la gioia, i doni e i talenti che ognuno ha, perché quando dici sì al Signore non toglie nulla, ma trova i modi più imprevedibili per farci donare con generosità tutto quello che siamo.

 

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